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Marigliano: da sott e pipparelle a ncopp o ponte, passeggiata tra imicrotoponimi

Micritoponimi a Marigliano Micritoponimi a Marigliano[/caption]

Pubblichiamo l'intervento di Antonio Esposito alla presentazione, presso l'aula consiliare di Marigliano, del libro di Mariangela Barretta "Microtoponimi a Marigliano".

Plaudo a questa bella iniziativa della carissima Mariangela che ha pazientemente raccolto in questo volume un buon numero di microtoponimi della nostra città di Marigliano. Non mi dilungo, ovviamente, sulle origini dei microtoponimi che affondano radici antiche, nomi dati a luoghi o persone semplicemente per distinguerli più facilmente anche in caso di omonimia.


Nel nostro caso, il lavoro di Mariangela ferma nel tempo e nella storia “nomi” dati a luoghi, strade o piazze. Nomi che affiancano la toponomastica ufficiale e che si rifanno a particolari conformazioni del posto o semplicemente degli abitanti oppure agli abituali frequentatori. Scorriamo senza indugio le pagine del testo ed immergiamoci con la fantasia in questi luoghi di memoria che frequentiamo abitualmente e che percorriamo settimana dopo settimana.

Per addentrarci, vi invito a seguirmi con la fantasia effettuando un giro tra le strade della nostra città in un ipotetico percorso settimanale.

Lo facciamo partendo proprio dal lunedì, giorno che per antica istituzione è dedicato al mercato. Per raggiungere “o’ maciell”, ovvero l’area prospiciente all’ex mattatoio comunale, destinata al mercato alla fine degli anni ’70, percorriamo via Giannone, il decumano maggiore dell’antica Marilianum, “miez a chiazz’” e ci dirigiamo verso nord cioè “mpizz ‘a torr”. Arrivati a destinazione e, dopo aver effettuato i nostri acquisti ritorniamo in centro. Percorriamo questa volta il decumano inferiore, via Giordano Bruno, “a siconda chiazz” e arrivamo in centro, così in una sola mezza giornata abbiamo toccato buona parte del centro storico, che col suo tracciato ippodameo diviso in cardini e decumani ci riporta all’originaria fondazione di epoca romana, ed in poco tempo abbiamo riscontrato ben 4 microtoponimi.

Il martedì lo dedichiamo ad una breve escursione alla città di Napoli che raggiungiamo con la Circumvesuviana. Partiamo da una nostra ipotetica abitazione di via F. Paolo Tosti, “aret’ addò Marcellin” e passando “ncopp e piazzette” attraversiamo “o semafor” e per “a via e Santu Vit” costeggiando “e palazzin” raggiungiamo la stazione sopraelevata della Circumvesuviana. Una bella giornata a Napoli, al rientro nel pomeriggio stanchi, decidiamo di accorciare le distanze e tramite via Forno Vecchio, passando per San Nicola “miez a Marunnell”, raggiungiamo il Corso e quindi la nostra abitazione.

Il mercoledì decidiamo di andare a far visita ai nostri parenti che abitano un po’ distanti dal centro ed esattamente “’o pont e can’”, ci dirigiamo quindi verso Lausdomini passando “ncopp o’ ponte e Santu Vastian” attraversiamo “’mpizz o tririce” e quindi alla “masseria ‘a Signora” e da lì a destinazione. Un saluto veloce, quattro chiacchiere ed un buon bicchiere di nocillo fatto in casa, ci congediamo per il ritorno passando per il centro di Lausdomini da “rint ‘a Torre”, a via Spione, direttamente sul corso “ncopp o Ponte”.

Il giovedì ci accorgiamo che abbiamo finito la nostra scorta di pelati, allora ci apprestiamo ad andare verso Faibano dove esiste una rinomata fabbrica, percorriamo via San Francesco ed una volta raggiunta la meta, per il ritorno decidiamo di passare per il centro della frazione, attraverso via Maestra, arrivati all’incrocio non andiamo a sinistra, cioè verso “’a croce”, ma giriamo a destra per raggiungere “quatt’uocchie” e da qui “ncopp a via e Nola” ci ritroviamo a “tavern ‘e zoccl”, ai confini con San Vitaliano e attraveso via Cancella raggiungiamo Casaferro, una sosta a “casa purciell” per far visita ad un amico e via al centro passando per largo Santo Stefano “miez Casafierr”.

Venerdì pomeriggio, colloqui scuola-famiglia al Liceo, appuntamento con la famiglia della compagna di banco di nostra figlia davanti “o circul re signur” alla “via ra posta” e attraverso “l’area o’ castiell” raggiungiamo la scuola che è ubicata “aret o buschett”. Conclusi i colloqui ci dirigiamo per un caffè in piazza “sott e pipparelle”.

Sabato, con il bus della linea cittadina, dobbiamo raggiungere per impegni la scuola elementare della “masseria ‘o miul” ed il bus prima di raggiungere l’edificio scolastico dal centro di Marigliano fa un giro di raccolta passando da Pontecito percorrendo via Vittorio Veneto, davanti a “Sastian o Marmular” per la “masseria o miul” ci conduce a destinazione.

Domenica, il dì di festa, dedicato alla messa alla “Colleggiata” che raggiungiamo rigorosamente a piedi anche per soddisfare le nostre esigenze di una piacevole passeggiata con struscio “ncopp e piazzette” una sosta sotto le pipparelle e via di corsa in chiesa passando “sott o campanar”.

Sembra uno scherzo, eppure quotidianamente, con la forza dell’abitudine, pratichiamo questi luoghi, questi posti e solo raramente in qualche discussione tra amici ci chiediamo il significato.

Oggi grazie a questo lavoro paziente, Mariangela ci ha svelato una buona parte dei significati, ovviamente la ricerca resta aperta e il mio vuole essere uno sprone a continuare, a Mariangela affinché questo lavoro non resti fine a sé stesso ma che abbia un seguito e a tutti quanti voi, soprattutto ai più giovani, perché la conoscenza del nostro passato ci sia d’esempio e di insegnamento perché è attraverso la storia che si costruisce il futuro.

Prima di concludere voglio ringraziare Mariangela, sua mamma la carissima Assia, che ancora una volta hanno voluto rendermi partecipe delle loro iniziative e mi sembra doveroso ricordare, in questa sede, le purtroppo poche edizioni del “Premio Isabella Mastrilli” nonché l’impegno profuso da entrambe per la riscoperta della storia di Marigliano attraverso anche la salvaguardia dei monumenti, con i vari articoli pubblicati.

Un pensiero infine, ma non per ultimo, va all’amico Ciccio Aliperti, il professore, con il quale eravamo soliti incontrarci e scambiare le nostre ipotesi storiche, le nostre scoperte, ci manca davvero tanto, a lui il nostro ringraziamento per quello che ci ha lasciato, pubblicato e non pubblicato, come appunto la sua minuziosa ricerca su “gli strangianomi Mariglianesi”, una sorta di enciclopedia delle nostre famiglie affiancate dallo strangianome attribuito. Sarebbe davvero bello ed interessante vederlo pubblicato.

Un grazie al Sindaco ed all’amministrazione con l’augurio che non trascurino mai iniziative come questa, anzi che siano sempre da loro incentivate e supportate, perché in questo tempo particolare di scarsa sensibilità la popolazione possa riscoprire il senso della comunità attraverso i valori che la storia ci insegna.

Antonio Esposito

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